MULTICULTURALISMO E GLOBALIZZAZIONE: ARRIVEDERCI ITALIA!

1962

Dalla setta americana che si compra il castello medioevale ai cinesi che si prendono le vigne del grignolino, dai fondi internazionali che acquistano e spesso spogliano le nostre migliori aziende allo scippo della nostra grande tradizione alimentare: è questo il viaggio che Mario Giordano, giornalista, scrittore e conduttore televisivo “politicamente scorretto” compie in un Paese che è sempre meno nostro. Neppure la mafia è più italiana: quella nigeriana sta prendendo il sopravvento nella gestione di spaccio e prostituzione, ma si fanno largo anche quella albanese, georgiana, sudamericana. Intanto dilagano le Chinatown, spesso fuori controllo.

Ogni 48 ore un’azienda italiana cade in mani straniere. Alcuni casi finiscono sui giornali e fanno discutere, ma la maggior parte scivola via nel silenzio. Così, nel silenzio, non abbiamo soltanto perso tutto il made in Italy, i grandi marchi della moda, le aziende alimentari, i settori strategici (dalla chimica alla siderurgia), i servizi e le banche: abbiamo perso il meglio delle nostre piccole aziende, quei gioielli di creatività spesso nati nei sottoscala di provincia e diventati leader mondiali nel loro settore. Erano i nostri veri tesori. Ora non sono più nostri. I nuovi proprietari stranieri non sono quasi mai dei padroni, piuttosto dei predoni. Il risultato? L’Italia non è più italiana. E ciò che Mario Giordano ci svela nel suo libro-inchiesta: ha girato la Penisola strada per strada, ha visitato borghi e paesi, è entrato nelle fabbriche. E ha scoperto che i predoni stranieri non hanno conquistato solo la nostra economia: hanno conquistato l’intero nostro Paese. Dal castello piemontese del 1200 comprato dalla setta americana della felicità al palazzo della Zecca gestito dai cinesi, dall’isola di Venezia in mano ai turchi ai vigneti della Toscana acquistati dalla multinazionale belga delle piattaforme petrolifere, passando per supermercati, botteghe storiche, alberghi di lusso, case, piazze, ospedali: l’Italia non è più italiana. Persino la mafia vincente, ormai, è straniera. Da Cosa Nostra a Cosa Loro: le cosche nigeriane si sono estese da Torino alla Sicilia. E, intanto, si afferma la Cupola cinese. Ormai non siamo nemmeno più padrini a casa nostra. Dilaga la cucina etnica, ma ci sono 250 cibi italiani a rischio. Dilagano i termini inglesi, ma la nostra lingua rischia di scomparire. Persino gli insetti alieni minacciano il nostro Paese, come denuncia un rapporto allarmato dell’Ispra. 

Secondo l’opinione corrente l’apertura internazionale e gli scambi sono un bene a prescindere. Ma è sempre vero? Le decisioni strategiche sul nostro futuro, oggi, vengono prese in asettici uffici del North Carolina o di Shanghai, da persone che non hanno mai visto un’officina, che non hanno alcuna relazione con la nostra terra e la nostra storia. E questo è un pericolo per il nostro Paese, come hanno denunciato anche i servizi segreti, nella loro relazione al Parlamento italiano. Un grido di dolore rimasto, incredibilmente, inascoltato., mentre gli arabi e i turchi diventano padroni, in modo più o meno dichiarato, di interi pezzi di Penisola. 

E gli italiani? Dai pensionati ai giovani cervelli, sono costretti a emigrare. Così si stanno estinguendo gli italiani: sempre meno nascite, sempre più fughe all’estero. Una ogni 5 minuti… Se continua così un giorno – non lontano – i nostri figli, in omaggio alla globalizzazione e al multiculturalismo, non sapranno più che cosa sia l’Italia…

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