NELLE PIEGHE DELLA STORIA: DAL FAYYUM, I VOLTI DEGLI ANTICHI ROMANI (di Claudio Tescari)

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L’oasi di Fayyum si trova a sud della città del Cairo ed a 30 chilometri ad occidente del Nilo. Un lungo canale, proveniente dal grande fiume, attraversa l’oasi e si getta in un lago salmastro di discrete dimensioni. L’abbondante irrigazione consente a questa parte del deserto egiziano di trasformarsi in un terreno molto fertile che, da tempo immemorabile, è stato coltivato per produrre frutta, verdure e cereali. In antico, la presenza romana in questo territorio fu numerosa, composta da commercianti, artigiani, funzionari imperiali e dalle loro famiglie. Anche la popolazione di origine greca, maggioritaria ad Alessandria, fu presente nel Fayyum. Il modo di vivere e le tradizioni egizie furono fatte proprie da questi “stranieri”, a cominciare dai riti funerari. L’imbalsamazione dei defunti fu adottata al posto delle pire funerarie del mondo greco-romano e l’inumazione dei corpi, nelle aree desertiche più prossime all’oasi, ha consentito una buona conservazione delle mummie di questa gente comune. La particolarità delle mummie del Fayyum è che sono in gran parte corredate dai ritratti dei defunti, dipinti su tavolette di legno che venivano poste in corrispondenza del volto sul corpo imbalsamato. Si sono così conservate circa 600foto tessera” di questi antichi cittadini dell’Impero romano, che sono andate ad arricchire le collezioni dei Musei egizi. La caratteristica comune dei ritratti è il sovradimensionamento degli occhi, che genera comunque uno sguardo malinconico, al di là della bravura del pittore. Infatti, la qualità dei dipinti è la più varia, come l’età dei defunti rappresentati: si tratta di bambini, ragazze e giovinette, giovanotti e uomini maturi, donne giovani ed anziane; i volti di persone in tarda età sono una ristretta minoranza, a conferma di quanto fosse breve la vita media nel mondo antico. Guardare queste immagini, che ci vengono da un passato tanto remoto, è una commovente emozione.

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