PER UN’AVE MARIA

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Marisa Francescangeli è la maestra della scuola primaria San Vero Milis, in provincia di Oristano, sospesa dal lavoro e con lo stipendio decurtato, per aver realizzato una coroncina del Santo Rosario con gli studenti di una terza elementare e per aver recitato con loro un’Ave Maria e un Padre Nostro.

Di fronte alle proteste di due genitori e alla convocazione di una riunione speciale da parte del dirigente della scuola, la maestra Marisa si è sinceramente scusata, ritenendo il fatto innocuo poiché tutti i bambini frequentavano l’ora di Religione e si stavano preparando per la Prima Comunione.
Pochi giorni fa la scioccante notizia: l’Ufficio Scolastico Provinciale l’ha sospesa per 20 giorni dall’insegnamento e le ha decurtato lo stipendio.
Per un’Ave Maria!

È impressionante: oggi a scuola si può dire ai bambini che il loro sesso è “fluido” e che possono sentirsi maschi o femmine a piacimento, che possono scegliere il nome con cui essere chiamati e altre sciocchezze… e non succede assolutamente niente. 

In un sistema scolastico, come quello italiano, dove si concedono aule agli studenti musulmani per celebrare il Ramadan; si fanno entrare “esperti” delle associazioni LGBT per fare propaganda dell’ideologia gender; si continua a censurare o a manipolare la storia; si abolisce la festa del papà; si proibisce la carne di maiale a mensa per rispetto degli alunni islamici e così via… una innocua manifestazione di devozione cristiana alla vigilia di Natale diventa un grave illecito professionale! La macchina da guerra laicista si scatena contro il “colpevole”, finché non lo annienta. Non è forse cristianofobia?

Alcune associazioni cattoliche si stanno mobilitando per chiedere al Ministero dell’Istruzione di tutelare la maestra Marisa contro un provvedimento disciplinare alquanto abnorme, privo di qualsiasi ragionevolezza e chiaramente motivato da pregiudizio anticristiano.