PUGLIA: SENZA FONDAMENTO LA DIRETTIVA DELL’ASSESSORE ALLA SALUTE TOMMASO FIORE SUI FIGLI DEGLI IMMIGRATI IRREGOLARI

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Il Sottosegretario agli Interni On.le Alfredo Mantovano:

e se Vendola mandasse a casa anche chi adotta iniziative insensate ?

L’assessore della Puglia alla Salute Tommaso Fiore invia una direttiva agli ospedali della regione per annunciare che non ci sarà nessuna segnalazione all’autorità giudiziaria per i genitori senza permesso di soggiorno che vogliano riconoscere o registrare all’anagrafe i figli; precisa che ”le pratiche burocratiche di stato civile per i neonati” saranno espletate ”senza la paura di dover incorrere nelle sanzioni previste”.

Chiedo all’assessore: quali sono le sanzioni previste ? In realtà, il timore che sia impedito a genitori stranieri non in regola col permesso di soggiorno di iscrivere all’anagrafe il figlio nato in Italia non trova alcun fondamento nelle norme della legge sulla  sicurezza, entrata in vigore l’8 agosto. Per lo straniero in posizione irregolare l’assenza di permesso di soggiorno inibisce di ottenere il rilascio di “licenze, autorizzazioni, iscrizioni e altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati”. La disposizione, quindi, vieta al clandestino di ricevere una licenza di commercio, o documenti che costituiscano o preparino “provvedimenti” in suo favore. Nessun articolo e nessun  comma, invece, gli inibisce di dichiarare la nascita di un figlio: quest’ultimo infatti è un atto nell’interesse del bambino, e rende nota una situazione di fatto. Peraltro, ferma restando la personale iniziativa del genitore, la dichiarazione può essere resa anche dal medico, dall’ostetrica o da qualsiasi persona che abbia assistito al parto, se la volontà della madre è di non essere nominata (art. 30 D.P.R. 396/2000). Si aggiunga a ciò che, in base al testo unico sull’immigrazione, le straniere irregolari che hanno un figlio in Italia hanno titolo a un permesso di soggiorno con validità fino a sei mesi dopo il parto, e analogo permesso viene rilasciato al padre del bambino.

Nel mese di luglio il presidente Vendola ha dimissionato cinque suoi assessori in nome della questione morale, per ragioni ancora non ancora del tutto note. E se mandasse a casa chi per manifesta ignoranza col denaro dei contribuenti fa circolare direttive senza senso e senza necessità?

Alfredo Mantovano

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