A seguito dell’attacco alla sede romana di Pro Vita & Famiglia, pubblichiamo uno stralcio della newsletter del 27 novembre 2023 di Tony Brandi, presidente dell’Associazione:
“Per la prima volta, in tanti anni spesi al servizio della vita e della famiglia, ho provato un brivido di terrore…
La nostra sede è stata oggetto di attacchi in passato ma mai avrei immaginato di assistere ad atti che potremmo definire terroristici.
Ma voglio raccontare tutto in ordine: leggi fino alla fine, perché gli eventi sono così gravi che ormai tutti i giornali e TG ne stanno parlando, ed è intervenuto persino il Presidente del Consiglio…
Sabato, in occasione della “manifestazione contro la violenza”, la nostra Associazione è stata presa di mira da un assalto coordinato, perpetrato da manifestanti incitati dall’organizzazione transfemminista “Non Una di Meno”.
Sembrava una scena di guerra.
Con una brutalità inaudita, i manifestanti transfemministi di “Non Una Di Meno” hanno scagliato contro la polizia bottiglie, pietre, petardi e fumogeni.
In pochi minuti, la massa di manifestanti ha scatenato uno scontro fisico violento con le forze dell’ordine costrette ad abbandonare la loro posizione in difesa della nostra sede…
Quel che è successo dopo è su tutti i giornali…
Dopo aver eliminato le nostre telecamere di sicurezza, si sono scagliati contro le nostre serrande cercando di forzarle e hanno distrutto la vetrata dell’ufficio con una spranga.
I cori ripresi nei video dell’aggressione hanno chiarito quali fossero le loro reali intenzioni. Volevano incendiare la nostra sede: “Odio eterno per Pro Vita & Famiglia… Bruceremo tutto!”, “I Pro Vita si chiudono col fuoco, ma con i Pro Vita dentro, sennò è troppo poco!”.
Il giorno dopo, tra i detriti e il silenzio assordante, abbiamo fatto una scoperta che ha gelato il sangue nelle nostre vene: un ordigno esplosivo, in attesa di scatenare una tragedia. Questo non è solo un atto criminale – è un attacco terroristico alla nostra libertà di espressione e alla vita stessa.
Solo per un soffio, non siamo qui a piangere vittime innocenti: è stata chiamata la polizia scientifica e gli artificieri che hanno confermato che si trattava di un oggetto similare a una molotov con all’interno della polvere pirica…
Un ordigno, un messaggio: o tacete, o vi facciamo fuori (…).