BENEDETTO XVI: POTENTI CORRENTI POLITICHE E CULTURALI CERCANO DI ALTERARE LA DEFINIZIONE LEGALE DI MATRIMONIO

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“…Di fatto, è sempre più evidente che un minor apprezzamento dell’indissolubilità del contratto matrimoniale e il diffuso rifiuto di un’etica sessuale responsabile e matura, fondata nella pratica della castità, h anno port ato a gravi problemi sociali che comportano un costo umano ed economico immenso.

Tuttavia, come ha osservato il beato Giovanni Paolo II, il futuro dell’umanità passa per la famiglia (cfr. Familiaris co nsortio n. 85). Di fatto, «troppo grande è il bene che la Chiesa e l’intera società s’attendono dal matrimonio e dalla famiglia su di esso fondata per non impegnarsi a fondo in questo specifico ambito pastorale. Matrimonio e famiglia sono istituzioni che devono essere promosse e difese da ogni possibile equivoco sulla loro verità, perché ogni danno arrecato ad esse è di fatto una ferita che si arreca alla convivenza umana come tale» ( Sacramentum caritatis n. 29).

A questo riguardo occorre menzionare in modo particolare le potenti correnti politiche e culturali che cercano di alterare la definizione legale del matrimonio. Lo sforzo coscienzioso della Chiesa di resistere a queste pressioni esige una difesa ragionata del matrimonio come istituzione naturale costituita da una comunione specifica di persone, fondamentalmente radicata nella complementarietà d ei s essi e orientata alla procreazione. Le differenze sessuali non possono essere respinte come irrilevanti per la definizione del matrimonio.

Difendere l’istituzione del matrimonio come realtà sociale è, in ultima analisi, una questione di giustizia, poiché comporta la tutela del bene dell’intera comunità umana, nonché dei diritti dei genitori e dei figli…”

(Dal discorso ai vescovi degli Stati Uniti in visita”ad limina Apostolorum”, 9 marzo 2012)

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