LA SFIDA. COME DESTRA E SINISTRA POSSONO GOVERNARE L’ITALIA (recensione a cura di David Taglieri)

1061

ricolfiTempo di estate e di riflessioni, avvengano esse sotto l’ombrellone, all’aria aperta, in montagna  o nelle città calde. La politica non si ferma e nemmeno l’economia, ci si distrae ma talvolta avere la fortuna di fare un giro in libreria e trovare saggi scritti in maniera semplice è una bella coincidenza.

Luca Ricolfi è un sociologo mai banale, che riesce a trasmettere con genuinità e un buon livello di obiettività concetti di grande spessore, perché la bravura di un professore è quella di farsi capire da tutti, anche affrontando i massimi sistemi.

È editorialista della Stampa, e collega con sapienza ed efficacia temi economici e politici con il comportamento umano.

Non è amato dagli ambienti radical-chic di certa sinistra, lui che pure si dichiara di sinistra, ma vorrebbe un punto di vista left più ancorato alla modernità e non pregiudizialmente antiberlusconiano in chiave politica e non  antireligioso e antitradizionalista nell’ottica culturale.

Anni fa scrisse in tal senso un simpatico saggio nel quale spiegava perché  “noi di sinistra siamo antipatici”.

La Sfida (Feltrinelli, 2013) è quella attuale, Pd e parte dell’ex PdL governano insieme e dovrebbero fronteggiare la crisi collaborando ad aiutare famiglie ed imprese, non penalizzando l’individuo che trova nella comunità la possibilità di mettere a disposizione le  proprie risorse.

È un male – ammonisce – che vengano a cadere le differenze fra destra e sinistra, il tutto omologante uccide il dibattito, spenge il pensiero, avvelena di più gli animi.

In Italia la sinistra vive di luoghi comuni e la destra non esiste, almeno una Destra reale, un partito di massa e di grandi valori, laddove Berlusconi rappresenta la persona che unisce i famosi voti dei moderati, termine labile e ampio quanti sono i modi di declinarlo.

Per Ricolfi non esiste né una destra liberale (la rivoluzione liberale non c’è mai stata) né una destra identitaria dopo la morte di AN.

Serve una scossa che faccia trovare nuove idee, fosse anche una scossa che prenda il meglio delle forze politiche… Per Ricolfi il centro del dibattito oggi è quello economico, anche se la politica non deve mai abdicare al suo ruolo, per cui è sempre più importante un continuo dialogo fra  politica ed economia. Auspica un’economia dinamica e attiva sotto il monitoraggio di uno Stato arbitro ma mai invadente.

A livello culturale lo strapotere della sinistra non è soltanto abuso,  ma anche colpa di una Destra incapace di agire sul tessuto del Paese, troppo presa a nascondersi e a tacere.

Differenza, diversità, specificità restino patrimonio della storia legata a percorsi politici: la sfida è saper donare al popolo italiano, perché è questo che conta, con provvedimenti che risollevino l’andamento del Paese. Piccoli provvedimenti sono iniezione di fiducia, e l’italiano quando ha l’input  è capace di grandi cose.

Il libro si legge piacevolmente, l’abilità di Ricolfi è parlare di economia all’uomo della strada.

Alla fine l’utopia ricolfiana è più reale di quello che si pensa, leggere per credere.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui