CINA: BANDIERA ROSSA SULLE CHIESE PERSEGUITATE

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Dall’Osservatorio sulla Cristianofobia leggiamo che è partita la campagna di “Preghiera globale per la Cina”, dal 23 al 30 maggio:  “Un’iniziativa necessaria, lanciata da un gruppo di laici cristiani appartenenti ai cinque continenti affinché si preghi per la Chiesa e, in special modo, per il popolo cinese.

Si è fatto seguito all’invito del Cardinale della Birmania, Charles Maung Bo, che ha proposto una “Settimana di preghiera per la Chiesa”. Fra i membri del Comitato promotore, ricordiamo politici come Chris Smith, del Congresso Usa; il britannico Lord David Alton; il canadese Garnett Genuis e l’australiano Kevin Andrews; accademici come Jane Adolphe; esperti dei diritti umani come Nina Shea e Benedict Rogers.

Gli oltre 60 milioni di cristiani presenti in Cina rischiano di finire in campi di rieducazione segreti, dove sono spinti ad abiurare la propria fede.

Il Partito rende difficile professare religioni diverse da quella ufficiale ricorrendo a soluzioni concrete, capillari ed invasive. Ad esempio? Cancellando da internet app, canti e siti cristiani, perché violano le regole stabilite dal governo. Demolendo chiese e luoghi di culto. Multando chi ospita in casa o in cappelle private religiosi cattolici non riconosciuti dal Partito.

Tempi e modalità liturgiche sono imposti. Sui luoghi di culto deve svettare la bandiera cinese, le funzioni religiose vanno animate con inni patriottici e i sermoni devono aderire il più possibile all’ideologia del Partito.

Allo stesso tempo, il frutto dell’evangelizzazione cattolica va eliminato. Così, ad esempio, dopo oltre 30 anni di proficua attività, ha chiuso i battenti l’orfanotrofio per bambini disabili mentali e fisici tenuto dalle suore di Zhaoxian.

In questo clima sempre più repressivo, la Chiesa risponde con la preghiera: il cardinale Charles Bo, arcivescovo di Rangoun (Birmania) e presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali d’Asia (FABC) lancia la settimana di preghiera mondiale per i cristiani in Cina.

“Esprimo il mio amore per tutti i popoli e le etnie della Cina, (…) le mie speranze che continuando a crescere come potenza mondiale questo Paese diverrà una potenza per il bene e un baluardo dei diritti dei più vulnerabili ed emarginati al mondo. Papa Francesco ci ricorda a giusto titolo che c’è anche una fame più profonda, la fame di una felicità che solo Dio può soddisfare, la fame di dignità.”

La settimana di preghiera è cominciata domenica 23 maggio, alla vigilia della giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, istituita nel 2007 da Benedetto XVI. E il 24 maggio ricorreva la festa della Beata Vergine Maria “Soccorso dei cristiani”, particolarmente venerata in Cina nel santuario di Nostra Signora di Sheshan, nei pressi di Shangai…”.

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