
A due settimane dalle elezioni europee, nell’ultimo giorno precedente al black out che ne permetta la divulgazione, i sondaggi, con percentuali di poco variabili, sono abbastanza chiari: la Lega si classifica come il primo partito intorno al 30 per cento, un po’ in discesa rispetto alle rilevazioni dei mesi scorsi, mentre il M5S si inserisce tra il 23 e il 25%, scendendo rispetto alle politiche ma in ripresa rispetto al crollo dei mesi scorsi. Il Pd, in recupero sulle politiche, sta intorno al 20% e non riesce a realizzare il ‘sorpasso’ sul Movimento 5 Stelle. Questo vuol dire che il popolo si sente più protetto dalle politiche dell’ex partito di Pontida e allo stesso tempo non gradisce le scorribande di un Di Maio spesso polemico e non sempre ferrato sui temi politici.
Il Pd è oramai del tutto scollato dal territorio e dalle istanze sociali, non comprendendo che lottare contro clandestinità e crimini potrebbe rappresentare un buon viatico per riconnettersi o almeno dialogare con le periferie. Ma le sue uniche risorse pubblicitarie sono certe solerti Procure, sempre a caccia di “corrotti”, un tempo forzisti e oggi leghisti: la leva giudiziaria e giacobina quale unica risorsa!
Vedremo quel che succederà; e soprattutto quale sarà il distacco fra le due forze di governo per immaginare possibili scenari futuri.