FAMIGLIA: L’AZIONE POSITIVA DEL GOVERNO

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Dal sito alleanzacattolica.org riportiamo il resoconto di Stefano Nitoglia:

“Nella bozza della manovra finanziaria dello Stato per il 2024, anticipata da Palazzo Chigi in questi giorni, figurano diverse misure per la natalità: asili nido, congedo parentale. Previsti anche contributi per il sostegno delle famiglie con figli: un aumento del Bonus asilo nido già in vigore per le famiglie con almeno due figli. Il bonus passa a 3.600 euro annui per i nati dal 1° gennaio 2024. Il provvedimento è strutturale, cioè, resterà in vigore anche in futuro a meno di nuove modifiche. È contemplato, inoltre, un ulteriore mese di congedo parentale retribuito per i genitori con figli fino a 6 anni con indennità pari al 60% invece che 30%. Si confermano per gli altri 4 mesi l’indennità al 30% e 1 mese all’80%, solo per il 2024. L’articolo 38 della bozza della legge di bilancio 2024 aumenta la decontribuzione parziale per le madri prevista nel 2023. In particolare si prevede l’annullamento dell’obbligo di contribuzione a carico delle donne lavoratrici con almeno tre figli e contratto a tempo indeterminato. Per le donne con figli e per altre categorie svantaggiate l’aliquota della deduzione fiscale per le nuove assunzioni con contratti a tempo indeterminato arriva al 130%, contro il 120% delle altre categorie.

Il quotidiano dei Vescovi “Avvenire” del 25 ottobre riferisce che nella bozza della manovra finanziaria figura anche l’aumento dell’impegno economico per l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, secondo quanto previsto dalla legge 38/2010: “A decorrere dal 2024 – si legge nel Titolo VI sulla Sanità, capo I (Misure per il potenziamento del Sistema sanitario) – l’importo è incrementato di 10 milioni di euro annui”. Per garantire invece l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) viene vincolata una quota di 50 milioni per il 2024 e di 200 milioni dal 2025. Un’altra voce riunisce ulteriori misure per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale e dell’assistenza territoriale, con un aumento della spesa massima di 250 milioni per il 2025 e di 350 milioni a partire dal 2026.

Le misure, condizionate anche dalle non molte risorse finanziarie al momento disponibili, non sono particolarmente rilevanti e alcuni si aspettavano di più. Ma si tratta dell’inizio di un lungo percorso e questo primo successo va opportunamente segnalato. Un risultato che è dovuto anche all’azione lunga svolta sulle istituzioni dal network “Ditelo sui tetti”, che riunisce circa 100 associazioni di area cattolica e pro-family, guidato dall’avvocato Domenico Menorello.

Ricordiamo che il 19 settembre scorso si è tenuto a Roma, a Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei ministri, un incontro tra 9 esponenti del governo italiano e il network. È la prima volta che, stravolgendo una prassi costante dei precedenti governi, al tavolo di concertazione tra le realtà sociali ed economiche e il Governo, viene data la precedenza non alla triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil, di tendenza gauchiste, o a grandi realtà, come la Confindustria o altre, ma a una realtà di tendenza cattolica e pro-family, e questo è un fatto non trascurabile, da sottolineare.

Per l’esecutivo erano presenti i ministri dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, con il viceministro Maurizio Leo, del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, con il viceministro Maria Teresa Bellucci, dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, della Famiglia, Eugenia Roccella, della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo e il Sottosegretario alla salute, Marcello Gemmato. Coordinava la riunione, della quale è stato anche il promotore, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con deleghe alla sicurezza della Repubblica, cybersicurezza e lotta alla droga, Alfredo Mantovano.

Tra le associazioni presenti al tavolo del governo, oltre al coordinatore del network, Domenico Menorello e al fondatore, Maurizio Gallo, Marina Casini, presidente del Movimento per la Vita, Luisa Santolini, fondatrice, Alfredo Caltabiano, presidente dell’Associazione Famiglie Numerose, Benedetto delle Site, presidente UCID giovani, Ninni Decembrino, coordinatrice dello staff politiche sanitarie, Emmanuele Di Leo, di Steadfast, Elena Fruganti, di Esserci, e chi scrive, del Centro Studi Livatino e intervenuto anche in rappresentanza del responsabile nazionale di Alleanza Cattolica, Marco Invernizzi.         

Nel suo intervento il ministro dell’Economia Giorgetti ha detto che è nel programma di governo di suddividere le risorse fiscali tra le scuole paritarie e le scuole dell’infanzia e di privilegiare le cure palliative e il caregiver (ovvero una persona all’interno della famiglia che si prende cura, al di fuori di un contesto professionale e a titolo gratuito, del proprio caro in difficoltà) nella legge delega al bilancio. Secondo il viceministro dell’Economia, Leo, l’obiettivo è quello del quoziente familiare, per realizzare il cumulo dei redditi, in modo da favorire le famiglie, soprattutto quelle numerose.

Anche il ministro del Lavoro, Elvira Calderone, è intervenuta a favore delle famiglie numerose, che ha definito un “tema strategico”, e si è detta d’accordo sulla revisione dell’ISEE (l’indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata), proponendo, inoltre, di aprire un tavolo di riflessione sulla questione del “caregiver” per riordinare gli strumenti a disposizione. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Zangrillo, ha detto che nella prossima tornata di revisione dei contratti collettivi di lavoro 2022/2024 si cercherà di favorire il welfare aziendale e di pensare a soluzioni per famiglie numerose, smart working e caregiver. Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, vuole estendere il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) alle scuole paritarie che, pur essendo gestite da privati svolgono una funzione pubblica, riconosciuta dalla legge, sottolineando che si tratta di una “vera novità”. Per il ministro della Famiglia, Roccella, tutto ruota attorno alla crisi della famiglia, che il governo ha messo al centro della sua azione con il fine di non espropriare le famiglie dei propri compiti. Altro punto importante sottolineato dalla Roccella è quello di rovesciare l’impostazione che fino ad ora è stata data ai consultori familiari, non per il controllo delle nascite ma per un accompagnamento alla maternità.

Al termine della riunione, durata quasi due ore in un clima cordiale e fattivo, il sottosegretario Mantovano ha detto che si è trattato di “un incontro che conferma l’attenzione dell’esecutivo per le sensibilità sociali, in particolare per quelli che giungono dai settori e dalle categorie più fragili e che la legge di bilancio 2024, come già la precedente, terrà conto di tali istanze nel massimo possibile consentito alla compatibilità con le risorse disponibili”.

Ditelo sui tetti” ha auspicato che le scelte di bilancio accolgano riforme e interventi sulla popolazione anziana, mantenendo il baricentro sulla persona quale portatrice di un valore assoluto in ogni circostanza, senza alcuna eccezione. Tra le priorità che il network ha evidenziato in tale scenario, riassunte in 10 canoni, la natalità, un migliore rapporto fra maternità e lavoro, il sostegno alle famiglie, in particolare le più numerose e più povere, la tutela dei caregiver e della funzione di cura familiare, le cure palliative e l’assistenza per i più deboli come antidoto alla cultura dello scarto, una maggiore equità dell’ISEE, agevolazioni fiscali per il terzo settore e della libertà di scelta educativa. “Crediamo che il quoziente familiare, incentivi fiscali, welfare per la maternità, cuneo fiscale, cure palliative, parità scolastica, siano le priorità strategiche della legge di bilancio – si legge in una nota del network”.

Si cominciano già a vedere i primi segnali in questo senso. Alla riunione del Consiglio dei ministri del 27 settembre per programmare la manovra economica della finanziaria 2024 sono state infatti previste misure per le famiglie. Misure che hanno preso corpo, come detto, nella bozza per la manovra finanziaria 2024.”.