GEOPOLITICA DELLA PERSECUZIONE

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Dall’Osservatorio sulla Cristianofobia leggiamo: “Secondo i dati dell’ultimo Rapporto di Aiuto alla Chiesa che Soffre, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196.

In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.
I più colpiti e vessati sono ovviamente i cristiani: oltre 307 milioni di fedeli.

E il tutto avviene generalmente nel silenzio della comunità internazionale, specialmente “nei confronti di regimi ritenuti strategicamente importanti per l’Occidente, come Cina e India, che non subiscono sanzioni internazionali o altre conseguenze per le loro violazioni della libertà religiosa. Lo stesso vale per Paesi come la Nigeria e il Pakistan”. 

“Un esempio di questi regimi oppressivi – secondo il Rapporto di ACS – è il Nicaragua, che per la prima volta è stato inserito nell’elenco dei Paesi con i più alti livelli di violazioni”.

Il continente più violento è l’Africacon un aumento degli attacchi jihadisti che rende ancora più allarmante la situazione della libertà religiosa. Quasi la metà dei “Paesi caldi” presenti nel planisfero del Rapporto, cioè 13 su 28, sono in Africa”. 
Passando all’Asia, “Cina e Corea del Nord rimangono i due Paesi asiatici con il peggior record di violazioni dei diritti umani, inclusa la libertà religiosa. Lo Stato vi esercita un controllo totalitario attraverso la sorveglianza e misure estreme di repressione contro la popolazione”. 

Ma il Rapporto ACS “presta molta attenzione anche all’India, dove i livelli di persecuzione sono in aumento, attraverso l’imposizione di un pericoloso nazionalismo etnico-religioso, particolarmente dannoso per le minoranze religiose”. 
C’è poi il Pakistan“dove giovani cristiane e indù vengono spesso rapite e sottoposte a matrimoni forzati”.

La situazione è realmente drammatica: a volte non ci rendiamo conto, ma quello che accade in Paesi lontani, in un prossimo futuro potrebbe accadere anche a noi.

Del resto, già non sono mancati episodi di violenza compiuti da musulmani contro i cattolici. Basti pensare all’omicidio di padre Jacques Hamel, nel 2016 in Francia.  

Non a caso il Rapporto di ACS denuncia “i crescenti limiti alla libertà di pensiero, coscienza e religione nei Paesi che appartengono all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Negli ultimi due anni, nei confronti di coloro che vogliono esprimere e vivere apertamente la propria fede, l’Occidente è passato da un clima di ‘persecuzione educata’ a una diffusa ‘cultura dell’annullamento’ e al ‘discorso forzato’, caratterizzato da forti pressioni sociali per indurre a conformarsi alle correnti ideologiche di tendenza”.”