GERMANIA: DEBACLE PER ANGELA MERKEL? (di David Taglieri)

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La Cdu di Angela Merkel non passa davvero un buon momento. Negli scorsi giorni si è infatti registrato uno dei peggiori risultati di sempre, il peggiore nel Land la cui capitale è Dusserdolf. Partendo dal 34, 6 per cento delle ultime elezioni i democristiani avevano siglato il loro Schmerzgrenze, la soglia del dolore, al 30 per cento.

Si è andati invece al ribasso, con il 26  per cento, sconfitta pesante e tutti terribilmente a casa. C’è poi da constatare un ulteriore punto non trascurabile, il fatto che dal 2009 ad oggi il cancelliere ha perso la bellezza di 11 elezioni regionali su 11, una debacle  da annoverare  nella sua carriera.

E adesso si fa più difficile l’intesa con la Francia di Hollande a livello europeo; e poi ci sono la crisi finanziaria e le politiche di rigore; il 25 maggio si vota la Fiscal Compact, legge costituzionale e qui la maggioranza richiesta è dei due terzi.

Angelina cerca l’aiuto di verdi e socialdemocratici, che dopo le recenti vittorie non saranno certo teneri con le loro richieste, soprattutto in relazione a solidarietà europea e ammorbidimento del rigore.

Interessante in tal senso un sondaggio di Stern: il 61 per cento dei tedeschi è favorevole al rigore berlinese. La Merkel in sintesi perde a livello locale, ma pare forte sul territorio nel complesso. Come accade per le amministrative italiane, è molto difficile che il sentore nazionale ed il consenso delle singole regioni vadano a braccetto.

Talvolta è quasi una legge non scritta, una consuetudine, una statistica, una coincidenza  politico-territoriale; infatti i socialdemocratici vincono nei Lander, ma potrebbero perdere le nazionali sul dibattito europeo. Non si escludono elezioni anticipate, la carta che la Merkel potrebbe giocare per frenare il balzo in avanti socialdemocratico.

Merkel , 56 anni, protestante, entra nel Bundestag a 36; dall’ est con furore, con un certo snobismo ha sempre considerato i politici dell’ovest viziati, borghesi, comodi, senza etica del sacrificio; pupilla di Kohl , da lui ribattezzata das Madchen, “la ragazza”: quando nel 2005 divenne cancelliere, disse: “…mai come Kohl, sedici anni al potere no…”.

La Merkel si è sempre saputa adattare, ha ascoltato le richieste dell’ovest e le ha modulate sul complesso della Nazione, e poi modernizzazione, politica fiscale trasformista, svolta verde in ambito energetico.

“La ultranormale”, la definisce Die Zeit, poco comunicativa ma incisiva.

Ma ora il 39 per cento della socialdemocratica Hannelore Kraft nel Nord Reno Vestfalia suona come una bastonata.

Questo voto potrebbe cambiare i destini della Germania, e i riflessi sulla politica europea; segnare – forse – un ulteriore avvicendamento fra donne in quel di Berlino.

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