IL MEDIOEVO E LE DONNE

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La donna al tempo delle cattedraliNelle rubriche delle scorse settimane ci siamo sforzati di mostrare come siano false talune ricostruzioni storiografiche che pretendono di attribuire alla cristianità medievale atteggiamenti preconcetti nei confronti della donna, sino a metterne in dubbio l’esistenza dell’anima.

Abbiamo anche visto come la libertà di scelta sia progressivamente migliorata con il diffondersi del cristianesimo nel mondo antico, tanto che l’uomo e la donna conseguono pari dignità nel vincolo matrimoniale e nella vita della famiglia (cosa ancora oggi per nulla scontata in società diverse da quelle occidentali, come l’islamica o l’induista).

Altro pregiudizio abbastanza diffuso è che nella cristianità medievale le donne fossero destinate esclusivamente al focolare domestico o al chiostro. Recenti studi storiografici smentiscono tale cliché, perché le donne furono attive al pari degli uomini nei campi più disparati, dalle lettere alla politica e perfino alla guerra.

Dopo aver dato un importante contributo di sangue – quali martiri della fede – nei primi tre secoli di storia cristiana, le donne furono protagoniste di grandi rivolgimenti sociali. Alcune possidenti romane convertite al cattolicesimo furono fra le prime a liberare in massa gli schiavi, prendendo alla lettera la parola di San Paolo circa il venir meno della differenza fra liberi e schiavi…

L’impero cristiano d’Oriente ha conosciuto vari imperatrici (Elena, Irene, Teodora), in grado di indirizzare la politica internazionale del tempo. Lo stesso vale per molte regine ed imperatrici occidentali, che hanno determinato la conversione dei loro uomini e dei loro popoli. Matilde di Canossa è passata alla storia per aver organizzato con successo i summit internazionali del tempo, quando imperatore e pontefice si mettevano d’accordo nella sua casa; di fatto regnava su gran parte dell’ Italia centro-settentrionale. Isabella “la cattolica”, regina di Castiglia, è addirittura la prot ettric e e la promotrice delle imprese di Cristoforo Colombo e delle scoperte che ne deriveranno, destinate a mutare il corso della storia. Alcune donne seguirono i crociati in Terrasanta, reggendo, anche da sole, i regni latini ivi costituiti e partecipando quando necessario alla battaglia; per non parlare delle imprese di Giovanna d’Arco

Insomma, come scrive Ludovico Gatto, professore emerito di Storia medievale presso la facoltà di scienze umanistiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, “…al di là di quanto si è ritenuto, proprio la media aetas è stato il primo periodo storico in cui le donne, – non tutte, ma anche per gli uomini la proporzione muta poco – conseguirono un primo livello di emancipazione culturale e pure sociale…” (cfr.: Le grandi donne nel Medioevo, pag.27).

Tanto che – conclude lo storico – uno degli aspetti caratteristici della religiosità medievale è proprio l’attiva presenza femminile.

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