IN ITALIA E NEL MONDO (a cura di David Taglieri)

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Jair Bolsonaro portato in trionfo dopo le elezioni presidenziali. Per Bolsonaro il Brasile non dovrà più essere un territorio rifugio di marginali e criminali travestiti da prigionieri politici.

In ogni occasione i media continuano a soffiare sul vento del presunto disaccordo fra Lega e 5 Stelle e i gufi proseguono nella loro attività di stigmatizzare ogni azione proveniente dal governo gialloverde.

E’ chiaro che sulla scorta delle teorie europeiste ed anti-sovraniste i catastrofisti sperano nell’imminente arrivo di un governo tecnico impastato di uomini PD (l’ex Ministro Padoan su tutti) che prenda ordini in modo diretto ed automatico da Bruxelles e, inevitabilmente, dal mondialismo finanziario e dalle sue logiche di mercato, che vorrebbero abolire la politica, quella con la P maiuscola.

Intanto finalmente gli agenti di polizia hanno sorpreso Battisti in Bolivia ed ora il delinquente si trova presso il carcere di Oristano. Il Presidente del Consiglio Conte, in conferenza stampa, ha rammentato l’ottimo gioco di squadra realizzato dalla sinergia delle forze di Governo e dello Stato. Intelligence, Interpol e forze di polizia si sono coordinate al meglio ed hanno messo in evidenza il carattere dell’eccellenza tutta italiana.

Secondo Conte l’Italia ha avuto il merito di individuare il sentiero più efficiente ed efficace per catturare Battisti, e ha ribadito il ringraziamento del governo italiano per i cambiamenti intervenuti nella gestione della politica estera brasiliana e in quella legata alla sicurezza, grazie all’azione del Presidente (di “destra”) Jair Bolsonaro.

Su Libero del 13 gennaio 2019 Antonio Socci verga un bel ritratto dedicato all’attuale moderatore fra la Lega e 5 Stelle, fra Salvini e Di Maio e, se così si può dire, fra destra e sinistra di governo, o almeno quel che ne resta. Da leggere.

Sul Corriere della Sera di alcuni giorni fa Angelo Panebianco si pone una serie di interrogativi sul nuovo ruolo della Russia nello scacchiere geopolitico, evidenziando la sua nuova immagine ed il suo nuovo profilo globale all’interno del Vecchio Continente.

Intanto il Foglio di Claudio Cerasa ha oramai intrapreso il cammino anti-sovranista ed anti-populista in nome dell’Europa, sempre più chiamata in causa come salvagente contro i presunti pericoli di politiche ed economie ispirate al nazionalismo.

Sul Foglio le pagine macchiate di inchiostro di stampa, un tempo abbastanza rappresentative di un pensiero conservatore, assimilabile per certi versi all’elefantino repubblicano, ultimamente hanno preso un andamento decisamente radical-pannelliano ed eurocentrico. Insomma oggi il Foglio è una docile ancella della sinistra…

 

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