LA “SACRA” SPINA (di Nelson Fragelli)

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downloadNel 1239, la Corona di Spine portata da Gesù giunse da Costantinopoli, dove era custodita, a Parigi, da San Luigi IX, re di Francia. Durante il viaggio, dalla corona sono state tolte numerose spine che furono donate a chiese e santuari. Per questa ragione, numerose località italiane oggi hanno l’onore di possedere una o più Sacre Spine della corona di Cristo.

La tradizione racconta che, in alcune delle località che custodiscono le spine della corona del Signore, sui frammenti della stessa e sempre che il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione di Maria, coincida con la celebrazione del Venerdì Santo, si manifestano rigonfiamenti, con la liquefazione in gocce di sangue vivo, fino alla comparsa di escrescenze biancastre argentee di pochi millimetri e persino di una vera e sorprendente fioritura.

L’ultima volta il fenomeno avvenne nel 2005. Quest’anno, quando il 25 marzo ha corrisposto con il Venerdì della Passione, il miracoloso fenomeno si è ripetuto e confermato in almeno tre località in Italia.

Nella basilica di San Nicola a Bari, si è vista “una lieve modificazione cromatica tendente al rosso” e in più “macchie cromatiche” che lascerebbero intravedere “un’immagine assimilabile ad un volto umano maschile”.

Nel verbale redatto dal notaio dopo ore di osservazione da parte dei componenti di una commissione di esperti “si è rilevata fra le ore venti e quaranta minuti (h 20.40) e le ore ventuno e quaranta minuti (h 21.40), una lieve modificazione cromatica tendente al rosso in corrispondenza della base della scheggiatura apicale della Spina”.

Questo cromatismo “soggettivamente rilevato da ciascun membro della commissione – prosegue il verbale – trova supporto nella documentazione oggettiva fotografica digitale”.

Inoltre, “rivisitando i fotogrammi a forte ingrandimento, si è rilevata nella porzione centrale del fusto della Spina la presenza di macchie cromatiche che complessivamente lasciano intravedere un’immagine assimilabile ad un volto umano maschile. In precedenza non si è rilevata alcuna significativa variazione cromatica”. Il verbale è stato chiuso alle 23.30 di venerdì.

Ad Andria, le cui reliquie della Sacra Spina sono custodite nella Cattedrale dal 1308, ad annunciare il prodigio è stato il vescovo mons. Raffaele Calabro, nel corso dell’omelia della messa del venerdì santo: “Ho il piacere di annunciare a voi tutti in maniera solenne che il miracolo ha avuto inizio”.

Il prodigio ad Andria ha avuto inizio tra le 16.10 e le 17.10 di venerdì, in quest’ultima occasione – è scritto nel verbale – “si sono rilevate a occhio nudo una seconda gemma, posta all’apice della Spina, e una terza gemma, posta 4/5 millimetri sotto la prima; ancora più verso la base della Spina, il residuo del precedente prodigio dell’anno 2005 è sembrato rifiorire”.

In provincia di Bergamo, la presenza della Sacra Spina a San Giovanni Bianco risale al 1495. Quest’anno il fenomeno si è ripetuto nella sera della domenica di Pasqua, quando la Sacra Spina è “fiorita” e si è tinta di un rosso più acceso, un germoglio ha colorato la reliquia. Lo ha annunciato il vescovo Mons. Francesco Beschi, che ha detto “Il segno si è manifestato”. Subito le campane del piccolo centro della Val Brembana hanno iniziato a suonare a festa.

“La prudenza, la serietà, le competenze di coloro a cui ho affidato il compito dell’osservazione della reliquia e l’evidenza del segno mi inducono a confermare che questi è avvenuto”, sono le parole di monsignor Beschi.

La prossima sovrapposizione di Venerdì Santo e Annunciazione del Signore sarà nel 2157.

Nelson Fragelli
Presidente Associazione Luci sull’Est

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