LETTERA A MIA FIGLIA (recensione a cura di David Taglieri)

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SocciLETTERA300dpi-645x1019Il 10 maggio 2013 presso l’Università di Sant’Apollinare a Roma è stato presentato il libro di Antonio Socci “Lettera a mia Figlia” (Rizzoli). Evento organizzato dalla nota Casa Editrice e dalla stessa Università; a moderare l’incontro il giornalista Roberto Fontolan. Presenti, oltre all’autore, Paolo Mieli (presidente di Rcs libri) e il Cardinal Ruini.

Fontolan fissa i punti essenziali del libro: profondità e mistero che si incontrano con la semplicità del linguaggio e con la genuinità dello scrittore.

La parabola è quella del dolore, in grado però di far intravedere, dentro al sentimento stesso di tragicità, la gioia ovvero quell’amore  che si sprigiona fra gli amici, la comunità, la famiglia; nelle pagine del diario ritornano spesso due riferimenti letterari costanti del giornalista toscano: Peugy ed Eliot.

Il Cardinale Ruini mette in evidenza la bellezza del saggio dove si affronta, con tematiche non confessionali, la domanda sull’efficacia di Cristo, con l’esperimento comune della santità, con il cammino delle prove che mostra quanto il dolore non sia inutile. Saper accettare il dolore, trasformarlo in gioia e ricerca, con l’esempio e la contemporaneità di Gesù; fede e verità portate ad efficacia di vita.

Paolo Mieli oltre ad essere attento lettore del libro, glossato, accompagnato da osservazioni personali e appunti, è amico di Socci e famiglia; confessa di invidiarne la fede, confessa che il caso di Caterina (la figlia di Socci da anni è in coma) lo ha portato a interrogarsi su tante strade, vie, modalità per arrivare alla Verità.

Ovviamente ribadisce che per comprendere questo libro è necessario leggere “Caterina”, il libro precedente; tuttavia afferma di essersi ancor più emozionato dalla lettura dell’ultimo libro.

Conoscendo Socci e famiglia ha visto quanto la fede può sorreggere prove interiori così difficili e ardue. Anche se Caterina è in fase di guarigione, la prova non è terminata, anzi il viaggio vero e lento è quello della ripresa dopo il risveglio.

Un conto è la fede nella preghiera per il risveglio –dice- altro è il lungo periodo in cui bisogna farsi sorreggere da una forte corazza di credenza e convinzione.

Il personaggio storico di Cristo è ricchezza, è innegabile anche per chi non crede; a un certo punto però nell’elogio generale l’ex direttore del Corriere tira le orecchie a Socci perché nel libro invita Roberto Saviano a visitare sua figlia.

Retroscena: il giornalista napoletano da tempo veste i panni del tuttologo con il suo amico Fazio. Apprezzabile la sua battaglia contro la camorra, dice Socci, ma talvolta è superficiale nell’affrontare tematiche tanto delicate quali quelle etiche. Socci più di una volta dalle colonne di “Libero” ebbe a difendere Saviano, ma alla sua lettera accorata non ha mai ricevuto risposta.

Socci spiega quanto sia importante opporsi al modello dominante laicista, che vorrebbe eliminare le persone considerate inutili. E che invece con il loro esempio possono insegnarci tanto. Mieli sostiene, con il tifo di alcune persone presenti in aula, che i cattolici si sentano superiori. Socci chiede invece se si ascolti il punto di vista cattolico o se ci si tappi le orecchie, perché oramai vige un laicamente corretto per il quale si possa parlare di tutte le religioni e sistemi di pensiero versione light, ma parlare di Cristo costituisca scandalo.

Il merito del libro è quello di aver scatenato una bomba di interrogativi ed anche un bel dibattito laici-cattolici sul senso della vita.

Qui si alternano prosa e poesia, con la formula della descrizione giornalistica, mentre fa da sfondo una Toscana da cartolina… Come detto il libro è il proseguimento di “Caterina”, diario di un padre in tempesta.

Ulteriore maturità e senso della vita alto, anche chiacchierare con l’autore è una bella esperienza, ne viene fuori la percezione di una persona seria, capace di ascoltare anche gli interrogativi e pronta a mettersi in gioco.

Solare e profondo allo stesso tempo: il taglio giornalistico si concilia bene con la parte descrittiva e non toglie spazio alla poesia e alle citazioni di grandi Poeti, Filosofi, Letterati.

I media purtroppo hanno un po’ tralasciato la promozione di questo saggio-diario, tuttavia la sempre politicamente corretta e talvolta pungente  Daria Bignardi, ha dedicato un’ intervista tempo fa  all’editorialista toscano, realizzando un bel prodotto televisivo, una trasgressione per questi talk alla Fabio Fazio, dove partecipa solo gente che piace alla gente che piace: in pratica la salsa radical-chic.

Attendendo che Caterina si risvegli dal coma, facciamo un salto in libreria per non perdere l’appuntamento con un’agenda di sentimenti, ragione e appunti di amore paterno.

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