PISA (di David Taglieri)

698

PisaQuando arrivi in Piazza dei Miracoli il tempo si ferma consegnandosi alla storia, che si rinnova  nello stupore di chi osserva  e non guarda distrattamente.

Ed è già un miracolo riuscire a riflettere nonostante il caos sulla piazza e nei paraggi.

Verde dei giardini e bianco maestoso  della Chiesa e dei monumenti la fanno da padrone; Battistero e  Cattedrale sono uno di fronte all’altro.

Lì in mezzo c’è il percorso liturgico con il quale il neofita battezzato può accedere  al percorso eucaristico.

Il Battistero  è bello di per sé, ma ti lascia una impressione particolare quando senti un uomo avvicinarsi al centro vicino all’altare e cantare, canti di musica sacra, versi che richiamano qualcosa di profondo. Lì arte e musica si sposano ( aveva ragione Dostvesky, la bellezza salverà il mondo). Il battistero di San Giovanni Battista è del 1152-1153, con tante immagini e raffigurazioni legate a Gerusalemme.

Qui la cultura pisana e gli influssi commerciali e culturali dell’est si legano e contribuiscono al progetto di bellezza: colpiscono le porte in bronzo e  tutto l’estro e la genialità del Giambologna e del Pisano. Da vedere. Ma la cosa più sensazionale è l’impatto emotivo, romanico bianco per tutta la Chiesa fino all’approdo all’altare e lì, trionfo di colori e di luce.

Colori e luci sembrano dirci di affrontare con umiltà le nostre prove perché il trionfo dell’Assoluto è da un’altra parte, quello è anche l’obiettivo prospettico finale…

Pisa è un dipinto di emozioni che si affaccia sull’Arno, una pittura di colori che si stagliano sul viso di chi ci passeggia; ricorda Firenze in piccolo nelle stradine e nei vicoli stretti che occhieggiano verso il fiume; e ricorda città nordiche quali Torino o Bologna per i colonnati che puntano dritto verso gli obiettivi della città.

Chi la visita resta colpito non solo dalla discreta accoglienza del pisano, sempre pronto a spendersi per informazioni, aneddoti e consigli su come organizzare una giornata ottimizzando tempi e spazi, ma anche da una piccola realtà urbana molto raccolta e ordinata.

Quasi tutto il centro più caratteristico e antico è a disposizione totale dei pedoni, che  possono godersi appieno la pace e la quiete, magari controllando bene di non essere investiti dalle spericolatissime biciclette, padrone indiscusse di un traffico a zero inquinamento.

Versante Toscana occidentale, a pochi chilometri dallo sbocco del Tirreno, ed infatti il giornale locale si chiama proprio così.

Pisa sorge in vista delle Alpi Apuane e del monte Pisano in una zona alluvionale; sempre bistrattata al cospetto di Firenze e Siena, la terra della torre mostra invece tutta la propria fierezza e dignità nei lungarni da immortalare in foto ricordo da tenere nel cuore, e nei comportamenti dei cittadini stessi sicuri e decisi ma anche gentili e calorosi.

Tanti giovani danno freschezza ad una realtà con tanti secoli dietro di sé, pochi vecchietti li incontri lì come colonne  pronti a difendere il passato, perché anche questo è Pisa, sintesi dell’oggi e della memoria.

Pisa è cultura che viaggia fra i vicoli che connettono le differenti facoltà; strutture assolutamente da visitare anche per gli intrusi, modelli da imitare, pulizia, ordine spazi luminosi; interessante il caso di alcuni atenei come filosofia e storia, dove oltre alle biblioteche  e ai dipartimenti protetti dal cielo, dalle case confinanti e dai tetti della vecchia Pisa, ci sono giardini di relazioni sociali e studio, con bei tavolini e tanto verde.

E poi gli istituti culturali, vero e proprio fiore all’occhiello del territorio; la città è viva sia di giorno che di notte, con locali per l’aperitivo, ritrovi giovanili e ristorantini (occhio sempre a non capitare in luoghi troppo turistici …).

La storia di Pisa è oggetto di un confronto fra differenti interpretazioni e critiche, con una incertezza nel datarne le origini: diatriba fra l’Etruria nel civile nord Tirreno e la Liguria; chi propende per l’una o per l’altra, fatto sta che l’area dei lungarni e del mare nelle vicinanze ha risentito sicuramente della commistione fra le due zone.

Quanti vicoli e vicoletti per chi ci si imbatte e ama camminare, e nel cammino memorizzare sulla propria digitale le casette che si incrociano, le strettoie che si salutano, e le viuzze strette che come tanti occhi ti proiettano sul fiume.

È geometria di emozioni; il colore bianco domina e si accorda con le tonalità del cielo. Piazze quadrate, circolari; alternarsi di strade larghe, corsi e viottole da ammirare, bomboniere che stregano il turista, soprattutto se abituato a spazi sconfinati.

Tanti negozietti con prodotti dolciari, schiacciate e pizza, tradizione che si sposa con la gastronomia.

Pisa è tutto questo, anzi è anche questo perché non è possibile racchiuderla in una serie di pensieri, per farci amicizia bisogna conoscerla da vicino, magari rimanendoci per più di una giornata.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui