Quando arrivi in Piazza dei Miracoli il tempo si ferma consegnandosi alla storia, che si rinnova nello stupore di chi osserva e non guarda distrattamente.
Ed è già un miracolo riuscire a riflettere nonostante il caos sulla piazza e nei paraggi.
Verde dei giardini e bianco maestoso della Chiesa e dei monumenti la fanno da padrone; Battistero e Cattedrale sono uno di fronte all’altro.
Lì in mezzo c’è il percorso liturgico con il quale il neofita battezzato può accedere al percorso eucaristico.
Il Battistero è bello di per sé, ma ti lascia una impressione particolare quando senti un uomo avvicinarsi al centro vicino all’altare e cantare, canti di musica sacra, versi che richiamano qualcosa di profondo. Lì arte e musica si sposano ( aveva ragione Dostvesky, la bellezza salverà il mondo). Il battistero di San Giovanni Battista è del 1152-1153, con tante immagini e raffigurazioni legate a Gerusalemme.
Qui la cultura pisana e gli influssi commerciali e culturali dell’est si legano e contribuiscono al progetto di bellezza: colpiscono le porte in bronzo e tutto l’estro e la genialità del Giambologna e del Pisano. Da vedere. Ma la cosa più sensazionale è l’impatto emotivo, romanico bianco per tutta la Chiesa fino all’approdo all’altare e lì, trionfo di colori e di luce.
Colori e luci sembrano dirci di affrontare con umiltà le nostre prove perché il trionfo dell’Assoluto è da un’altra parte, quello è anche l’obiettivo prospettico finale…
Pisa è un dipinto di emozioni che si affaccia sull’Arno, una pittura di colori che si stagliano sul viso di chi ci passeggia; ricorda Firenze in piccolo nelle stradine e nei vicoli stretti che occhieggiano verso il fiume; e ricorda città nordiche quali Torino o Bologna per i colonnati che puntano dritto verso gli obiettivi della città.
Chi la visita resta colpito non solo dalla discreta accoglienza del pisano, sempre pronto a spendersi per informazioni, aneddoti e consigli su come organizzare una giornata ottimizzando tempi e spazi, ma anche da una piccola realtà urbana molto raccolta e ordinata.
Quasi tutto il centro più caratteristico e antico è a disposizione totale dei pedoni, che possono godersi appieno la pace e la quiete, magari controllando bene di non essere investiti dalle spericolatissime biciclette, padrone indiscusse di un traffico a zero inquinamento.
Versante Toscana occidentale, a pochi chilometri dallo sbocco del Tirreno, ed infatti il giornale locale si chiama proprio così.
Pisa sorge in vista delle Alpi Apuane e del monte Pisano in una zona alluvionale; sempre bistrattata al cospetto di Firenze e Siena, la terra della torre mostra invece tutta la propria fierezza e dignità nei lungarni da immortalare in foto ricordo da tenere nel cuore, e nei comportamenti dei cittadini stessi sicuri e decisi ma anche gentili e calorosi.
Tanti giovani danno freschezza ad una realtà con tanti secoli dietro di sé, pochi vecchietti li incontri lì come colonne pronti a difendere il passato, perché anche questo è Pisa, sintesi dell’oggi e della memoria.
Pisa è cultura che viaggia fra i vicoli che connettono le differenti facoltà; strutture assolutamente da visitare anche per gli intrusi, modelli da imitare, pulizia, ordine spazi luminosi; interessante il caso di alcuni atenei come filosofia e storia, dove oltre alle biblioteche e ai dipartimenti protetti dal cielo, dalle case confinanti e dai tetti della vecchia Pisa, ci sono giardini di relazioni sociali e studio, con bei tavolini e tanto verde.
E poi gli istituti culturali, vero e proprio fiore all’occhiello del territorio; la città è viva sia di giorno che di notte, con locali per l’aperitivo, ritrovi giovanili e ristorantini (occhio sempre a non capitare in luoghi troppo turistici …).
La storia di Pisa è oggetto di un confronto fra differenti interpretazioni e critiche, con una incertezza nel datarne le origini: diatriba fra l’Etruria nel civile nord Tirreno e la Liguria; chi propende per l’una o per l’altra, fatto sta che l’area dei lungarni e del mare nelle vicinanze ha risentito sicuramente della commistione fra le due zone.
Quanti vicoli e vicoletti per chi ci si imbatte e ama camminare, e nel cammino memorizzare sulla propria digitale le casette che si incrociano, le strettoie che si salutano, e le viuzze strette che come tanti occhi ti proiettano sul fiume.
È geometria di emozioni; il colore bianco domina e si accorda con le tonalità del cielo. Piazze quadrate, circolari; alternarsi di strade larghe, corsi e viottole da ammirare, bomboniere che stregano il turista, soprattutto se abituato a spazi sconfinati.
Tanti negozietti con prodotti dolciari, schiacciate e pizza, tradizione che si sposa con la gastronomia.
Pisa è tutto questo, anzi è anche questo perché non è possibile racchiuderla in una serie di pensieri, per farci amicizia bisogna conoscerla da vicino, magari rimanendoci per più di una giornata.