PUTIN: ECCO COME RISCRIVERE LA STORIA

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Il 24 febbraio 2022 l’opinione mondiale ascolta con stupore il discorso di Vladimir Putin che giustifica l’invasione dell’Ucraina, con il pretesto di far cessare un presunto “genocidio” compiuto da un regime che bisognerebbe “denazificare”.

Questa straordinaria falsificazione della storia si inscrive nell’orientamento della grande narrazione nazionale costruita nel corso degli ultimi vent’anni da Putin e di cui la Ong Memorial ha fatto le spese nel 2021, allorché è stata soppressa in Russia.  

La missione di Memorial era proprio preservare la memoria storica, in particolare dei crimini sovietici, oltre che segnalare le violazioni dei diritti umani. Una messa al bando che non impedisce a Nicolas Werth – che presiede la sezione francese della Ong – uno sguardo obiettivo, adesso contenuto nel suo recente libro Putin storico in capo (Einaudi, giugno 2023, pagg. 96).

Questa narrazione, esaltando la grandeur di una “Russia eterna” di fronte a un Occidente aggressivo e decadente, non ammette nessuna contestazione, per servire gli interessi geopolitici di un regime sempre più dittatoriale e risponde alle aspettative di una società disorientata in seguito al crollo del sistema sovietico.

Nicolas Werth, storico prestigioso e presidente di Memorial France, chiarisce le origini di tale distorsione dei fatti storici e il modo in cui è stata messa in opera per legittimare la prima guerra del XXI secolo sul continente europeo.

Nel 2022 Memorial ha vinto il Premio Nobel per la pace. La prefazione del professore Andrea Gullotta, presidente di Memorial Italia, permette di aggiungere il punto di vista italiano di questa benemerita associazione creata a Mosca alla fine degli anni Ottanta.