RASSEGNA STAMPA (a cura di David Taglieri)

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Foto tratta da "lindro.it"

Su Repubblica Paolo Brera si è occupato dell’incontro fra il presidente americano Biden e Zelensky a Kiev; il primo ha reso omaggio ai caduti. E’ stata l’occasione per discettare di armamenti e rinnovati aiuti. L’abbraccio fra i due, evidenzia il giornalista, rappresenta ed incarna la fotografia più potente della fermezza occidentale.

Si apprende da il Sole 24 ore che il Segretario di Stato americano Blinken ha affermato che la Cina sta vagliando l’ipotesi di fornire alla Russia armi e munizioni per la guerra in Ucraina.

Durante la Conferenza di Monaco sulla sicurezza si è fatto capire, sorprendentemente, che ci sono più strade che porterebbero ad una iniziativa di pace anche da parte di coloro che strizzano gli occhi alla Russia.

Al Vertice della Nato i paesi del G7 hanno specificato nuovamente di sostenere militarmente le posizioni di Kiev. Sara Perra su il Foglio ha chiarito la rilevanza dell’appuntamento della Conferenza di Monaco, fiore all’occhiello dell’agenda politica internazionale.

Il puntualissimo Fausto Biloslavo su il Giornale fa un reportage accurato e dettagliato su Bakhunt, la Stalingrado ucraina: “… poltiglia di palazzi sventrati su un tappeto di schegge”‘.

La città, aggiunge, è deserta ed avvolta da un silenzio che fa rumore e squarcia l’anima; si può rimanere vivi solo correndo e cercando di restare rasenti ai muri sbrecciati delle abitazioni.

Limes, nel numero 1 del 2023 dedicato interamente alla guerra in Ucraina, dipinge attraverso la penna di Giorgio Cuscito una Cina che non è intenzionata a morire per la Russia, ma che comunque mantiene con essa perenni legami di amicizia.

L’articolo parte infatti con una premessa che rappresenta la condizione iniziale della successiva trattazione: la firma fra la Cina e la Russia nel 2022 di un accordo di amicizia senza limiti.

Intanto nei giorni scorsi l’Assemblea Generale dell’Onu ha votato la risoluzione in cui si sottolinea l’urgenza di raggiungere, nei tempi più brevi, una pace completa, giusta e duratura in Ucraina, in linea con la Carta delle Nazioni Unite.

Nero su bianco, si ribadisce il compito collettivo e comunitario per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti e si rafforza la linea con l’impegno a far cessare le ostilità con il ritiro immediato, completo e incondizionato delle forze militari russe.

Euronews, in tal senso, precisa che “… la mozione non è vincolante ma ha un alto valore politico e simbolico, anche perché l’Assemblea generale è diventata l’organo più importante dell’Onu che si occupa dell’Ucraina, visto che il potere di veto di Mosca continua a paralizzare il Consiglio di sicurezza”.

Il 23 febbraio ai microfoni di Deejay chiama Italia con Linus e Nicola Savino è intervenuto Mario Caracciolo, il fondatore e direttore di Limes. Ha presentato il punto di vista autorevole della principale rivista italiana di geopolitica, che vede a confronto, mai come in questo periodo, gli interessi dei vari paesi.

Partendo dagli scenari di guerra e dai contesti di disarmonia attuali, il professore, anche editorialista de la Stampa, ha specificato l’impegno editoriale alla comprensione del pianeta, comprensione che si cela dietro le quinte dei conflitti.

Un cenno anche alla scuola di geopolitica promossa da Limes: “Le chiavi del mondo”. La mission è nobile e mirata: portare avanti un approccio pratico alla geopolitica e trasporlo poi alla vita di tutti i giorni, a quello del lavoro e delle aziende.

Far girare il mappamondo, incuriosirsi, leggere ed interpretare le visioni e le filosofie delle differenti nazioni figlie delle culture e delle storie rappresenta un esercizio impegnativo ed affascinante, per afferrare meglio le dinamiche di casa nostra e i flussi di idee.