NON SAPPIAMO LA VERITA’ SUL CORONAVIRUS. PER COLPA DELLA CINA

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Da Il Foglio del 28 Febbraio 2023: “Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ieri ha detto che non c’è “una risposta definitiva” sulla questione dell’origine della pandemia. Intervistato dalla Cnn, Sullivan ha spiegato che il presidente americano Joe Biden ha dato mandato a tutte le agenzie d’intelligence d’investigare sull’origine della pandemia che tre anni fa ha cambiato il mondo, ma non siamo ancora arrivati a una verità incontrovertibile. E questo è il problema più grande.

Due giorni fa il Wall Street Journal ha pubblicato un’inchiesta nella quale ha rivelato che il dipartimento dell’Energia americano, dopo aver acquisito “nuove informazioni”, era arrivato alla conclusione che il virus potesse essere emerso dopo un incidente nel laboratorio di virologia di Wuhan, in Cina.

A conclusioni simili era arrivata qualche mese fa anche l’indagine dell’Fbi. Diverse altre agenzie d’intelligence americane, però, hanno dato letture diverse, a volte contraddittorie, sull’origine del virus: per qualcuno si tratta ancora, fino a prova contraria, del risultato di una mutazione naturale del coronavirus.

Il problema è questo: da tre anni la comunità internazionale cerca una risposta, una verità, per evitare che avvenga di nuovo quello che è accaduto nel gennaio del 2020. Ci ha provato, con un’indagine indipendente dell’Organizzazione mondiale della sanità, che non è servita a nulla. Più passa il tempo e più sembra chiaro che le risposte alle domande cruciali – come è nato il virus? Dove abbiamo sbagliato nel suo contenimento? – non potremo mai averle.

E questo a causa delle resistenze cinesi allo stabilimento di un’indagine seria, approfondita, indipendente e internazionale su quanto accaduto a Wuhan.

Ben prima della sua finta neutralità sulla guerra in Ucraina, la Cina ha tradito la fiducia internazionale con la scarsa trasparenza, la mistificazione, la disinformazione sull’origine della pandemia.

Una pandemia che ha cambiato il mondo, e anche il nostro rapporto con Pechino.”.