SIRIA: RIVOLUZIONE ISLAMISTA

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Il monastero siriano di Saint Jacques le Mutilé

I mass media con cadenza quasi quotidiana ci informano degli scontri – e dei relativi massacri – in atto in Siria. Del tutto misconosciuta, però, è la feroce persecuzione che in quel Paese si sta scatenando contro la locale – numerosa – comunità cristiana. A tal proposito riproduciamo di seguito alcuni brani di un articolo pubblicato sul sito (www.maryakub.org) del monastero di Saint Jacques le Mutilé, monastero che si trova proprio nella diocesi di Homs, dove più violenti si stanno facendo gli scontri armati. L’articolo è di suor Agnès-Mariam de la Croix.

“Cari amici, il nostro cuore è pieno di amarezza, perciò leviamo gli occhi al cielo da dove viene ogni soccorso. La nostra visione si fa più chiara a poco a poco: essa scava nel muro inespugnabile della disinformazione. La realtà non è binaria come ce la cantano. Ci sarà ancora posto per i cristiani siriani nella destabilizzazione che è stata avviata in questa società? Il destino della Siria sarà ricalcato su quello dell’Iraq?…

I cristiani della diocesi di Homs, Hama e Yabroud sono bene integrati nel tessuto sociale, come cittadini a pieno titolo. Prima degli ultimi avvenimenti che hanno insanguinato la Siria, menzionare la propria confessione religiosa era solo inopportuno. Oggi non è più così. Il conflitto in corso si è trasformato, da una rivendicazione popolare di libertà e di democrazia, in una rivoluzione islamista. Lo scorso venerdì 20 gennaio lo slogan fatidico è stato pronunciato da comitati di coordinamento della rivoluzione: “Il popolo vuole dichiarare la jihad!”.

Fino ad oggi noi cristiani non siamo stati oggetto di una persecuzione diretta. Ora sembra che il dato stia cambiando. Come se la tendenza che covava fosse diventata ormai una consegna. Il futuro lo dirà. Resta il fato che quelle di cui vi portiamo a conoscenza sono aggressioni dal carattere ormai francamente anticristiano…

Il 25 gennaio 2012, padre Basilios Nassar, curato del villaggio di Kafarbohom, provincia di Hama, è stato ucciso da alcuni insorti mentre recava aiuto ad un uomo ferito. Quest’assassinio è allarmante. Conferma il timore di vedere la rivoluzione siriana trasformarsi in un conflitto confessionale. Sotto la copertura di una rivendicazione di libertà e democrazia, gli insorti si rivelano essere degli islamisti che attaccano civili innocenti, in un processo di discriminazione religiosa…

A Homs più di 230 cristiani sono stati abbattuti. Molti sono stati sequestrati. In alcuni quartieri misti, come Bab Sbah o Hamidiye, l’80% d egli abitanti cristiani sono partiti e si sono rifugiati presso amici o parenti nella regione della Valle dei cristiani. Lo stesso hanno fatto i cristiani di Hama e della sua provincia. Il fenomeno è progressivo ma implacabile”.

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