SPIGOLATURE DALLA STAMPA (a cura di David Taglieri)

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Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera prefigura la nascita di una destra che si richiami ai principi conservatori senza però decontestualizzarsi dal tempo delle sfide pandemiche: l’editorialista nel suo articolo si è soffermato soprattutto sul fenomeno Fratelli di Italia, che potrebbe pensare in grande a livello qualitativo e a livello numerico. Della Loggia vorrebbe individuare una via di mezzo fra tradizione e modernità senza sminuire le battaglie tradizionali e l’importanza dello Stato. Il pezzo di Galli della Loggia va letto senza gli occhiali dell’ideologia, per interrogarsi su una visione di lungo periodo per la politica italiana.

Agnese Pini nel suo domenicale consueto su la Nazione ha messo sotto la lente di ingrandimento le falle della Toscana, che sulla carta sarebbe un modello di eccellenza ma ancora è fortemente indietro sulla vaccinazione per gli anziani. Anziani usati ed utilizzati ad intermittenza per proclami e giustificazioni; la politica in certi casi ha messo in mostra un combinato disposto di arroganza, disumanità ed incompetenza.

Alessandro Gnocchi su il Giornale ha ricordato in questi giorni la penna di Mario Cervi, braccio destro, consigliere, socio ed amico di Indro Montanelli, mai numero due. A breve uscirà una raccolta di articoli, i migliori dello scrittore e giornalista cremonese, attento osservatore di storia, politica e costume, che ha vissuto la storia sulla propria pelle.

Marcello Veneziani su la Verità, nei giorni delle celebrazioni su Dante Alighieri, scrive un pezzo anticonformista e coraggioso: nella settimana trionfale e trionfalistica tutti salgono sul carro dantesco, non conoscendone però il pensiero, non individuandone il sentore e soprattutto l’ispirazione divina e soprannaturale. Lo stesso Dante non festeggerebbe ad esempio con i tanti fautori attuali della cancel culture, la cultura della cancellazione.

Massimo Fini da Massimo Fini.it crea uno spartiacque ed un confine divisorio fra felicità e ricerca della felicià: dice in sintesi che la società moderna, alla continua ricerca di una felicità artefatta, ha costituito in realtà le basi per l’insoddisfazione ed il disadattamento.

Piero Sansonetti su il Riformista ammonisce giustamente il razzismo di Marco Travaglio, che sul suo giornale dà del ritardato ad Alessandro Sallusti. E’ grave l’uso di un linguaggio così violento, eppure non è la prima volta che il primino della classe della Torino bene incorre in appellativi che dileggiano il fisico, quando si è a corto di argomenti…ricordiamo nano, ciccione e via dicendo per citare la ricchezza linguistica e la finezza filosofica del direttore del Fatto Quotidiano.

Il Dubbio, giornale attento soprattutto agli addetti ai lavori della giurisprudenza tramite la penna di Enrico Novi, parla di un fatto clamoroso: un’avvocatessa è stata silenziata da remoto, attraverso lo spegnimento del microfono, dal magistrato.  

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