“TU SEI PIETRO”. IL NUOVO LIBRO DI MASSIMO INTROVIGNE

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Il monachesimo medievale fu antidoto a 4seohunt.com/www/www.recensioni-storia.it. due distorsioni oggi molto diffuse: il fondamentalismo e il relativismo.

Da un lato, infatti, i monaci si accostarono alla Bibbia per meditarla e studiarla, nella convinzione che essa abbisognasse di interpretazione; dall’altro svolsero tale attività nel seno della Chiesa e quindi legati alla “roccia” di Pietro. Nel primo caso si escludeva una lettura puramente letterale del testo sacro; nel secondo si evitavano le tentazioni dell’arbitrarietà.

A svolgere tali riflessioni è il sociologo e storico delle religioni Massimo Introvigne, autore di moltissimi testi in questo settore nonché direttore del CESNUR (Centro Studi Nuove religioni) e da qualche tempo anche membro dell’Osce, l’Organizzazion e p er la sicurezza e la cooperazione in Europa.

Introvigne invita a riflettere sull’importanza del ministero pietrino nel suo recente libro pubblicato per le Edizioni Sugarco: “Tu sei Pietro. Benedetto XVI contro la dittatura del relativismo” ( Milano, 2011, pagg. 309).

Il magistero del Papa è dunque garanzia di equilibrio e di fedeltà alla rivelazione.

Eppure in un mondo caratterizzato dal “tempo breve”, dove le notizie compaiono e scompaiono dagli schermi dei nostri computer e raramente durano più di ventiquattro ore, anche i testi del Papa fanno notizia solo il giorno in cui sono pubblicati. Di rado sono letti integralmente, quasi mai sono studiati. Come ricorda lo stesso Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, non è questo il modo di accostarsi al magistero. Al contrario, ogni testo va letto alla luce degli interventi precedenti dello stesso e di altri Pontefici, e diventa a sua volta criterio di interpretazione dei testi successivi. Perché ciò sia possibile, occorre ritornare almeno sui testi più importanti anche giorni, mesi, anni dopo la loro pubblicazione.

In questo libro Massimo Introvigne offre un vero e proprio corso sul magistero di Benedetto XVI, che va dall’enciclica Spe Salvi del 2007 alla lettera Ubicumque et semper del 2010, con cui si istituisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Ne emerge un disegno complessivo di contrasto alla “dittatura del relativismo”, che è il tentativo subdolo – ma spesso anche violento – d’imporre la dottrina secondo cui la verità non esiste perché tanto “ciascuno dice la sua” e tutte le opinioni hanno, in fondo, lo stesso valore.

Dall’Africa alla Francia e alla Gran Bretagna, dalla sua diocesi di Roma alla Casa Bianca e all’incontro con il popolo delle Giornate Mondiali della Gioventù in Australia, Benedetto XVI emerge come il primo custode non solo della fede ma anche della ragione, minacciata dal relativismo. Per questo molti lo attaccano. Per questo è dovere dei fedeli cattolici stringersi attorno a lui ripetendogli, con le parole del Signore, “…Tu sei Pietro”.

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