UN METODO DI PREGHIERA. QUELLO DI SANT’IGNAZIO DI LOYOLA

1195

La preghiera è un incontro personale con il Signore. Prima ancora di iniziare la preghiera, scegli un tempo eun luogo che aiuti a questo incontro (per esempio: al mattino dopo essermi svegliato; in chiesa, in macchina, nella mia stanza, ecc.). Poi osserva le seguenti tappe:

  1. PRESENZA DI DIO

Mi metto alla presenza del Signore, mendicando il dono della preghiera e della concentrazione. Chiedo dunque al Signore che mi aiuti Lui a pregare, perché da solo non ne sono di certo capace.

In particolare gli chiedo che tutte le mie energie convergano verso questo incontro. Penso con quanto amore mi sta conoscendo e anche guardando in questo momento…

Poi:

– “faccio la composizione di luogo”: utilizzo cioè la mia immaginazione per “guardare” con la fantasia la scena che sto per meditare (esempio: se medito la crocefissione, provo a immaginare come fosse fatta la collina del Golgota, la gente presente, le grida dei soldati, le donne che piangevano …);

– “chiedo ciò che desidero”: entro in relazione diretta col Signore chiedendo un dono spirituale ben preciso (per esempio: la grazia di ottenere la vera conoscenza dei miei peccati, che gli hanno causato così tante sofferenze).

  1. MEDITAZIONE

Leggo e rileggo un brano della Bibbia o, per esempio, della vita dei Santi. Mi fermo dove una parola mi colpisce, dove “trovo gusto”, senza fretta di andare avanti.

Non è il tanto sapere che riempie e soddisfa l’anima ma il sentire e gustare le cose interiormente”. Sulla parola che mi colpisce metto in moto la mia memoria (che cosa mi ricorda?), la mia intelligenza (che cosa mi fa capire?), la mia volontà (che desideri fa nascere in me?).

Provo a riflettere, con l’aiuto dell’Angelo Custode e della Madonna.

  1. COLLOQUIO

Parlo col Signore “come un amico parla con l’amico”. E non ho paura di “versare” in Lui tutta la mia “morte” del cuore affinché Lui versi in me la sua vita. E’ la “conversazione” con il Padre, o con Gesù, o con la Madonna. O con tutti e tre …

Sant’Ignazio considerava questa parte il fiore e il frutto di tutta la preghiera. Ma ci si arriva per gradi, rispettando le precedenti tappe.

 

REVISIONE

Dopo la preghiera, in un altro luogo, ripercorro per alcuni minuti il suo andamento. Mi chiedo: come è andato il metodo? Che parola mi ha colpito di più? e ringrazio il Signore per le luci che mi ha regalato, per le verità che mi ha concesso di comprendere. Se in qualcosa ho mancato, chiedo al Signore di aiutarmi a correggermi per la prossima volta.

Finisco con un Padre Nostro o con un’Ave Maria.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui