A QUARANTA ANNI DAL ’68: UN UOMO PIU’ SOLO E PIU’ BISOGNOSO DI DIO (Corriere del Giorno, 24 maggio 2008, pag. 5)

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68_02.jpg SE NE E’ PARLATO A LECCE IN UNA CONFERENZA DI ALLEANZA CATTOLICA

Di un bilancio del ’68 e delle sue conseguenze, a 40 anni di distanza, si è parlato a Lecce in una recente conferenza organizzata dall’associazione civico-culturale Alleanza Cattolica”.

Il tema prescelto dagli organizzatori – “Formidabili quei danni! ” – evidentemente ironizza, parafrasando il titolo del noto libro di Mario Capanna (“Formidabili quegli anni”).

A dimostrare che il ’68 abbia comportato più danni che benefici sono intervenuti in qualità di relatori don Nicola Bux, docente della Facoltà Teologica Pugliese e già collaboratore di don Giussani; lo scrittore Salvatore Calasso e l’Avv. Giovanni Formicola, responsabile regionale di Alleanza Cattolica per la Campania. figliafiori.gif

Il ’68 – è stato detto – ha presentato molteplici aspetti. Fra i più emblematici vi è il soggettivismo del pensiero e della morale, e quindi la demolizione della figura del padre, dell’educatore, dell’insegnante…; così che alla fine di tale percorso, dopo aver abbattuto ogni tipo di autorità, predomina l’istinto individuale, il “desiderio che diventa diritto”. In quegli anni un’ondata volta a distruggere qualsiasi emblema sapesse anche lontanamente di auctoritas si propagò dalle aule universitarie alla scuola, dalla famiglia alla società nel suo complesso, senza risparmiare il cuore della Chiesa.

Il profilo umano uscito dal ’68 in definitiva è un personaggio istintivo e solitario: tanto apparentemente libero di fare ciò che vuole, da rimanere, alla fine, solo con il proprio onirico desiderio di onnipotenza. Staccato dalla tradizione, e cioè dalla trasmissione dell’esperienza delle generazioni che lo hanno preceduto, resta in balia delle proprie pulsioni, che vengono assecondate più che regolate… Si assiste così all’esaltazione della promiscuità sessuale disgiunta dalla responsabilità; ai viaggi della psiche, in un mondo ormai separato dalla realtà grazie all’ausilio delle droghe, di cui si reclama, fra l’altro, la liberalizzazione.

Si assiste al categorico rifiuto dei legami familiari, tanto nei confronti di chi ha preceduto che di chi segue, impedendogli di venire alla luce tramite la pratica diffusa e legalizzata dell’aborto.

Si assiste al desiderio ossessivo di palingenesi sociale, confidando nelle varie utopie marxiste e auspicando lo scontro di piazza. C’è anche chi fa propria la lotta armata e il terrorismo, appiccicando l’etichetta di “fascisti” o “borghesi”a tutti coloro che, per un motivo o per un altro, cadono assassinati: tutto è giustificato in vista di un utopico “nuovo inizio”, per la Rivoluzione che ha urgente bisogno di distruggere lo status quo.

Nonostante tutto ciò, vi è qualcosa che nel ’68 m erita di essere valutato e apprezzato. E’ l’anelito, la tensione ideale, la passione – così è stato ricordato dai relatori – tipicamente giovanile verso ciò che è grande e bello, e che la società piccolo borghese degli anni ’60 non era più in grado di offrire.

La società opulenta e secolarizzata che, ieri come oggi, non è in grado di proporre valori e grandi ideali alle nuove generazioni, rischia di rovinare sul proprio nichilismo. Se ne può uscire? Sì, secondo i relatori, a patto di recuperare la nozione di responsabilità personale, la distinzione fra Bene e male, la consapevolezza che ogni vero cambiamento non parte dalle strutture sociali ma dal cuore dell’uomo, che può essere cambiato …

1 commento

  1. Riscrivo il commento perchè le virgolette hanno fatto sparire la frase compresa.
    Ho letto l’articolo sulla pagina del Corriere del giorno, in internet. Lo leggo così perchè sono a Torino, ma sono un tarantino, infatti Biella ospita spesso delle mie lettere. Sono d’accordo con lei: recuperare la nozione di responsabilità personale, la distinzione fra Bene e male, la consapevolezza che ogni vero cambiamento non parte dalle strutture sociali ma dal cuore dell’uomo.
    Ho scritto un po’ di tempo fa un articolo che tratta della distinzione tra bene e male: L’uomo ha bisogno di verità, che troverà, se le interessa nel nostro sito.
    Lei è pugliese di dove?
    grazie

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