LA STELLA DELLA REGINA DELLA PACE DI OZIORNOJE (di Guido Verna – 8^ parte)

648

La stella della Regina della Pace di Oziornoje

Quando l’arcivescovo mons. Tomasz Peta chiese di inserire tra le dodici stelle anche quella del Kazakistan, cioè la Madonna Regina della Pace di Oziornoje, Mariusz Drapikowski e i suoi collaboratori – col loro stile inconfondibile e raffinato, quasi da orafi, che prevedeva l’uso di ambra, oro e pietre preziose – realizzarono per il Suo altare un’enorme pala, che da chiusa formava un quadrato (con lati da due metri e mezzo), mentre, aprendosi, diventava un polittico a cinque scomparti (largo ben sette metri e mezzo).

Mariusz Drapikowski, in un’intervista del 2012, confessò come l’ispirazione per questa opera gli fosse derivata dal poema di san Giovanni Paolo II il Trittico romano. Meditazioni, in particolare dalla terza parte, quella intitolata Colle nel paese di Moria, il monte sulla cui sommità Dio aveva ordinato ad Abramo di condurre il figlio Isacco per sacrificarlo.

Spiegò altresì che «l’altare mostra il messaggio del Vangelo di San Luca, il cosiddetto Vangelo della Misericordia, e contiene le reliquie dei due santi della Misericordia: Santa Faustina Kowalska [1905-1938] e il Beato Giovanni Paolo II».

Quando la pala è chiusa a forma di quadrato, su di essa sono evidenti altri due quadrati, ciascuno con un cerchio inscritto, nel cui centro, costituito da un terzo cerchio, sono raffigurati, tra tanti angeli disposti sulle due circonferenze concentriche più esterne, santa Faustina Kowalska e san Giovanni Paolo II, i due grandi polacchi apostoli della Divina Misericordia. Sopra di loro, l’artista ha voluto rappresentare la Santissima Trinità, in cui, – sono le sue parole – «Dio Padre sorregge il corpo del Figlio tolto dalla Croce, per significare l’esaltazione di Cristo e la dimensione salvifica della sua morte».  

Ai quattro angoli del quadrato più grande, sempre secondo l’artista, «viene [invece] presentata la storia di Abramo e la sua alleanza con Dio, che sono un simbolo della futura Passione del Salvatore», a conferma di come «l’ispirazione per una così vivida rappresentazione fu per me [fosse stata per lui] il Trittico romano di Giovanni Paolo II, e specialmente la sua terza parte riguardante Abramo, che è anche il patrono del Kazakistan, accanto a Maria, Regina della Pace».

Quando invece la pala si apre nei suoi cinque elementi, in quello centrale, all’interno di un grande cerchio dorato, è rappresentato l’Ostensorio, in cui può “leggersi” agevolmente il profilo della Madre – anch’esso dorato, ma anche ravvivato da tante pietre multicolori – che “abbraccia” l’Ostia con il luminoso alone bianco che la circonda e, a sua volta, è “abbracciata” da una stilizzata rete da pesca, argentea e con piccoli inserti d’ambra, a ricordare proprio il “miracolo dei pesci”.

Infine, sulla figura di Maria e in corrispondenza dell’Ostia, come se scendessero da Essa, spiccano i grani rossi di una corona del Rosario, forse in ricordo dell’enciclica Ecclesia de Eucharistia: «Se Chiesa ed Eucaristia sono un binomio inscindibile, altrettanto occorre dire del binomio Maria ed Eucaristia».

8. continua