LA MORTE DI BIN LADEN, SCEICCO DEL TERRORE

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Dall’articolo di fondo di Alessandro Sallusti, direttore del “Giornale”, di martedì 3 maggio 2011, leggiamo e volentieri pubblichiamo:

“…Abbiamo tolto di mezzo un simbolo, non il nemico. La prova è che nei paesi musulmani nessuno festeggia. Il silenzio della comunità islamica italiana è addirittura assordante. La verità è che per loro è un giorno triste, anche se non possono dirlo. Non mi meraviglierei se nel segreto delle moschee e delle loro case pregassero per l’anima dell’illustre scomparso e invocassero su di noi e sulle nostre città la vendetta di Al lah. Gli esperti dicono che Al Qaeda è finita, che Bin laden non contava più nulla… Sarà, ma mi fido di più di Oriana Fallaci che, inascoltata e derisa, lanciò forte l’allarme sulla Guerra Santa contro l’Occidente e la cristianità. La combatteranno ad oltranza, aveva detto la scrittrice, con le bombe e con l’ invasione silenziosa mascherata. Hanno alleati, più o meno inconsapevoli, anche nelle nostre città. Ogni clandestino non rimpatriato, ogni crocifisso tolto, ogni occupazione di case non contrastata, ogni moschea non autorizzata, insomma ogni concessione buonista che scavalca legalità e buon senso, è un piacere che abbiamo fatto a Bin Laden e alla sua causa…”.

E in proposito, sempre sullo stesso quotidiano, a pagina 2, ecco uno stralcio dell’intervento di Magdi Cristiano Allam: “… Ha ragion e il cardinal e bolognese Giacomo Biffi, quando mi dice che il nostro vero nemico non sono gli islamici bombaroli ma i cosiddetti islamici moderati, che ci impongono moschee e scuole coraniche. Perché prima o dopo sgomineremo i terroristi, mentre i simboli del potere islamico che si diffondono tra noi finiranno per trasformarsi in una realtà strutturale e alla fine ci imporranno l’islamizzazione.”

Ma ciò avverrà soprattutto se l’Occidente continuerà a rinnegare le proprie radici cristiane e a non fare più figli…

 

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