Papa Francesco racconta la storia di San Juan Diego e la Vergine di Guadalupe (Veronica Giacometti – ACI Stampa del Il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi “La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente”, incentra la sua meditazione sul tema “L’annuncio nella lingua materna: San Juan Diego, messaggero della Vergine di Guadalupe”. Si guarda quindi alle Americhe.
“La Madonna, annuncia Dio nella lingua più adatta, la lingua materna. Sì, il Vangelo si trasmette nella lingua materna. Anche a noi ci parla nella lingua che parliamo bene. E io vorrei dire grazie alle tante mamme e nonne che lo tramandano ai figli e ai nipoti: la fede passa con la vita, per questo le madri e le nonne sono le prime annunciatrici. Un applauso alle mamme e alle nonne”, dice subito il Papa nella catechesi di oggi.
Il Pontefice racconta poi del santo di Guadalupe in Aula Paolo VI. “Era una persona umile, un indio del popolo: su di lui si posa lo sguardo di Dio, che ama compiere prodigi attraverso i piccoli. Juan Diego era venuto alla fede già adulto e sposato. Nel dicembre del 1531 ha circa 55 anni.
Mentre è in cammino, vede su un’altura la Madre di Dio, che teneramente lo chiama «mio piccolo figlio amatissimo Juanito». Poi lo invia dal Vescovo a chiedere di costruire un tempio proprio lì, dov’era apparsa. Juan Diego, semplice e disponibile, va con la generosità del suo cuore puro, ma deve fare una lunga attesa.
Finalmente parla al Vescovo, ma non viene creduto.Incontra di nuovo la Madonna, che lo consola e gli chiede di riprovare. L’indio torna dal Vescovo e con grande fatica lo incontra, ma questi, dopo averlo ascoltato, lo congeda e manda degli uomini a seguirlo. Ecco la fatica, la prova dell’annuncio: nonostante lo zelo, arrivano gli imprevisti, a volte dalla Chiesa stessa. Non basta testimoniare il bene, ma sopportare il male”, commenta Papa Francesco.
“C’è sempre il rischio di una certa arrendevolezza nell’annuncio – spiega il Pontefice – una cosa non va e ci si tira indietro, scoraggiandosi e rifugiandosi magari nelle proprie certezze, in piccoli gruppi e in alcune devozioni intimistiche. La Madonna, invece, mentre ci consola, ci fa andare avanti e così ci fa crescere, come una buona madre che, mentre segue i passi del figlio, lo lancia nelle sfide del mondo”.
Grazie a San Juan Diego il bellissimo santuario di Guadalupe come lo conosciamo oggi viene costruito.
”Quando ci sono difficoltà nella vita andiamo alla Madre e anche quando ci sono felicità. Abbiamo bisogno di recarci in queste oasi di consolazione e di misericordia, dove la fede si esprime in lingua materna”, conclude il Papa.”.
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