SANT’ANTONIO DEI PORTOGHESI A ROMA (di David Taglieri)

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Sant'Antonio dei Portoghesi a Roma: l'organo monumentale

C’è un posto nel cuore di Roma dove tempo e spazio si fermano, dove l’arte diviene scrigno di memorie, la musica dell’anima innalza un concerto che rilascia nell’ambiente emozioni vibranti, che toccano lievemente le corde dell’intimità e del silenzio.

Via dei Portoghesi, traversa di via della Scrofa, una tradizionalissima via romana, che caratterizza le passeggiate di cittadini e stranieri e proietta le persone sulle principali direttrici della Capitale.

La Chiesa dei Portoghesi ha oramai legittimamente e a pieno titolo acquisito il ruolo di raccordo fra Portogallo, in senso nazionale e comunitario, e la città capitolina. Vi fanno riferimento, infatti, i lusitani residenti o di passaggio a Roma.

Settimanalmente qui si organizzano eventi musicali, dedicati alla musica sacra, con l’organo che rappresenta una gioia per gli occhi e le orecchie, un complesso monumentale di grande interesse e fascino che vi invitiamo a visitare.

Nel freddo di Roma dei giorni invernali è stata nella concertistica della scorsa stagione un’opportunità per riscaldare la parte più interiore di sé.

Come disse Benedetto XVI nel discorso di benedizione dell’organo della Alte Kappelle di Ratisbona, l’organo è il re degli strumenti musicali  perché è in grado di tratteggiare  tutte le caratteristiche dell’esistenza umana.

Le molteplici funzionalità dell’organo ricordano la grandezza e l’immensità dell’Infinito; l’accoglienza è garantita dal rettore organizzatore di tutte le iniziative culturali e musicali: Mons. Agostinho da Costa Borges.

Il titolare dell’organo si chiama Giampaolo di Rosa, che spesso coordina le attività di musica sacra e talvolta si esibisce; un’estetica legata alla indubbia bellezza di questa chiesa bomboniera, sorpresa di tesori con il sottofondo di una colonna sonora tutta da ascoltare con l’udito dell’anima, pitture e sculture da guardare con gli occhi del cuore.

Le serate condensate in 60 minuti diventano piccole opere d’arte che il pubblico conserva nella memoria sicuramente per un bel po’ di tempo, e fanno venir voglia di tornarvi quanto prima.

Le note viaggiano sulla tastiera, camminano sui pedali, si disperdono nell’aria, creano stupore e meraviglia, distaccando l’uomo dalla routine.

La chiesa è dotata anche di una biblioteca e di una sala conferenze regale, dedicata alle tematiche portoghesi, alla storia, alla geografia e alla politica.

Qui si svolgono anche dei corsi di lingua portoghese a cadenza stagionale.

L’occasione concertistica unisce romani, turisti, affezionati e viandanti che si trovano in quel momento, in quel posto, non per nulla niente avviene per caso…

Un’esperienza che mette d’accordo credenti e atei, tiepidi e ferventi, appassionati di “note” e profani, perché c’è un attimo nel quale la Mu sica ferma il Tempo, e la Ricerca si fa Universale.

Esperienza consigliabile anche per chi ama, come Noi, la Musica. L’ingresso è libero (l’indirizzo del sito è: www.ipsarorgan.org), l’istituto è in pieno centro, vicino alla metro Spagna e Flaminio, raggiungibile anche con gli autobus.

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