AL QAEDA, MULTINAZIONALE DEL TERRORE

755

9788838483844gLe autorità russe sono convinte che dietro ai recenti attentati alla metropolitana di Mosca ci sarebbe il terrorismo di matrice islamica (quello originario delle regioni nord-caucasiche) e, forse, persino la responsabilità di al Qaeda.

Dal premier Vladimir Putin, cresciuto alla scuola del KGB e della disinformazione eretta a sistema dell’agire politico, c’è d’ aspettarsi di tutto. Anche un possibile ritorno d’immagine e di popolarità dalla dura presa di posizione contro il terrorismo, specie in un periodo – come quello più recente – contrassegnato dalle contestazioni e dalle manifestazioni di piazza contro l’arroganza della sua azione di governo.

Chiunque sia il vero responsabile dei sanguinari attentati terroristici di fine marzo (comunque sconfessati dalla resistenza caucasica), resta emblematica la chiamata in causa di al Qaeda, perfino nell’estremo Nord europeo.

Sono infatti molte le aree del mondo, da est ad ovest, da nord a sud, dove al Qaeda opera ormai come una holding del terrore attraverso i gruppi regionali ad essa affiliati.

La forza di al Qaeda, per esempio, assume uno spessore sempre maggiore nel Maghreb, tanto che gli Stati interessati della regione (Algeria, Mali, Mauritania e Niger) si riuniscono periodicamente per cercare una posizione comune contro l’organizzazione terroristica.

Al Qaeda, tra le altre, coordina i seguenti gruppi: al-Jihad e al-Gama’a al-Islamiya in Egitto; i Talebani in Afghanistan; il movimento islamico Harakat ul-Mujahidin in Uzbekistan; gli indipendentisti del Kashmir in Pakistan; le Coorti islamiche – che ormai comandano a Mogadiscio – in Somalia; le milizie di Abu Sayyaf nelle Filippine; Jemaah Islamiyah in Indonesia; l’ ”esercito di al Qaeda” nello Yemen; le cellule dormienti che si confondono fra i milioni di residenti di origine islamica in Occidente. Senza contare i gruppi di infiltrati in Palestina, in Libano e in Turchia.

Obiettivo principale di al Qaeda (che significa “la base”) è la ricostruzione del califfato universale attraverso l’abbattimento dei governi musulmani considerati moderati e corrotti, siano essi di tendenza democratica (Iraq, Pakistan, Indonesia) o autoritaria (Egitto, Arabia Saudita, Algeria). Solo dopo aver sconfitto questo nemico (il nemico vicino!), al Qaeda potrà dedicarsi più compiutamente all’Occidente (il nemico lontano!).

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui